L’e-commerce B2C in Italia continua a crescere e nel 2016 sfiorerà i 20 miliardi € di fatturato, il doppio rispetto al 2011 e il 18% in più del 2015.
Il mercato dell’e-commerce in Italia raggiunge una penetrazione del 4,7% sul totale degli acquista retail. In lieve crescita rispetto al 2015 (era il 4%) ma ancora nettamente inferiore rispetto ai paesi dove l’e-commerce è ampiamente sviluppato: USA, UK, Germania, Francia, Giappone, Corea, dove la penetrazione sul totale del Retail va dal 15% al 20%.
Sono 45 milioni ordini riguardanti i servizi (assicurazioni, coupon, ricariche, biglietti per eventi, turismo, trasporti) per un fatturato di 10,6 miliardi €, lo scontrino medio è di 236€; a trainare il settore è il turismo (+10%) grazie ai trasporti e alla prenotazione di alloggi.
L’acquisto di prodotti genera 9 miliardi € di fatturato, con un tasso quattro volte superiore rispetto all’acquisto di servizi (32% vs 8%), 120 milioni di ordini totali e uno scontrino medio di 75 € (nettamente inferiore rispetto allo scontrino medio dei Servizi).
Queste le parole di Roberto Liscia, Presidente di Netcomm:
“Il 2016 è stato l’anno più importante per l’eCommerce, durante il quale si sono affermati nuovi modelli di business guidati dal concetto del cross. Cross border, cross canalità e cross device: sono questi i nuovi termini del commercio elettronico, che raccontano l’evoluzione a partire dai nuovi modi di comportamento degli shopper” […] “Gli acquirenti comprano da siti italiani e stranieri, confrontano i prodotti sia nel canale fisico che in quello digitale e lo fanno attraverso smartphone e PC. Il digital export rimane comunque un’opportunità che l’Italia non riesce a cogliere a causa della piccola dimensione delle proprie imprese, che non riescono ad aggredire i mercati esteri. L’impegno di Netcomm è quello di incentivare la creazione di distretti digitali e consorzi di imprese attraverso strumenti finanziari, fiscali e promuovendo la nascita di iniziative finalizzate ad aggregare l’offerta attraverso attività legislative a supporto dell’eCommerce italiano.”
I settori in crescita nell’eCommerce
Il primo comparto e-commerce italiano è il Turismo con 8,561 miliardi € vale il 44% della domanda online. L’informatica e l’elettronica di consumo valgono il 15% della domanda B2C con 2,932 miliardi €, confermandosi il primo comparto prodotto per acquisti online.
A seguire troviamo l’editoria che cresce del 16% con 687 milioni € di fatturato grazie agli acquisti di libri dalle grandi dot com. L’arredamento e l’home living hanno registrato invece la più alta crescita con un +48%, raggiungendo i 652 milioni € di fatturato. L’abbigliamento vale il 10% degli acquisti online e cresce del 27% rispetto al 2015 con 1,898 miliardi € di fatturato.
Gli acquisti in tutti gli altri comparti valgono 2,312 miliardi € nel 2016, con una crescita del 44% rispetto al 2015. All’interno troviamo la cosmetica e la profumeria, i giocattoli, merchandising sportivi e di eventi musicali.
Gli smartphone trainano gli acquisti da mobile
Gli acquisti tramite smartphone crescono del 63% rispetto allo scorso anno generando 3,3 miliardi €, il 63% proveniente da acquisti di prodotti e il 37% da acquisti di servizi.
Gli italiani che nel 2016 hanno effettuato almeno un acquisto online sono cresciuti del 7% raggiungendo i 19 milioni, circa il 60% degli utenti internet italiani. Coloro che acquistano almeno una volta al mese sono 12,9 milioni e generano il 91% del fatturato totale.
Gli e-shopper italiani sono in ogni caso in numero nettamente inferiore rispetto agli altri principali paesi: in UK sono 48 milioni (l’85% degli internet user), in Germania 55 milioni (l’81%), in Francia 41 milioni (il 76%).
L’export
L’e-commerce verso l’estero, inteso come le vendite di siti italiani a consumatori stranieri, cresce del 17% nel 2016 superando i 3,4 miliardi € di fatturato. Per l’export il 78% del mercato è rappresentato da Turismo e Abbigliamento, vale il 42% il primo e il 36% il secondo. L’abbigliamento ha una forte propensione all’export e quasi la metà delle vendite di settore, il 42%, viene effettuata dall’estero.
Gli altri comparti nei quali i brand e le aziende italiane godono di ottima reputazione all’estero sono l’arredamento e l’home living, e il Food & Grocery, ma contribuiscono ancora marginalmente per via di un’offerta poco sviluppata e di alte complessità operative.
Fonte: Osservatori.net