Il secondo studio annuale redatto da Facebook, State of Connectivity 2015, mostra lo stato delle connessioni ad internet nel mondo e come sono cambiate dal 2014 ad oggi. Si stima che 3,2 miliardi di persone sono state online nel 2015 (dicembre 2015), mentre erano 3 miliardi nel 2014. Negli ultimi 10 anni il numero di persone connesse cresce di 200-300 milioni ogni anno. Il dato è in crescita e seppur positivo mostra che solo il 43 % della popolazione è connesso ad internet. Le persone che non possono e non riesco ad essere online sono 4,1 miliardi.
La maggior parte di chi si connette a Internet lo fa tramite dispositivi mobile. In molte parti del mondo rimane l’unico modo per collegarsi e nel 2015 si è stimato che circa 2,7 milioni di persone non hanno abbonamenti di telefonia mobile.
Nel corso del 2014 i prezzi più bassi per i dati e l’aumento dei redditi globali hanno reso i dati mobile, pacchetti di 500MB/mese, a prezzi accessibili per 500 milioni di persone.
Migliora la copertura della banda larga (3G e 4G) che mostra come sono scesi da 2 a 1,6 miliardi le persone che vivono in zone non ancora raggiunte.
I quattro punti chiave per l’accesso a Internet sono:
- Disponibilità: prossimità delle infrastrutture necessarie per l’accesso;
- Accessibilità: Il costo di accesso rispetto al reddito;
- Pertinenza: Un motivo per l’accesso, ad esempio il contenuto nella lingua principale;
- Readiness: La capacità di accesso, compresa la capacità, la consapevolezza e l’accettazione culturale.
Le percentuali di persone che hanno utilizzato internet almeno una volta negli ultime tre mesi (del 2014) sono:
- In Europa e Asia il 69% della popolazione;
- In Asia (Est) e Pacifico il 47%;
- In America Latina e Caraibi il 50%;
- In Medio Oriente e Nord Africa il 38%;
- In Nord America l’87%;
- In Asia (Sud) il 17%;
- Nell’Africa sub-sahariana il 19%.
Di pari passo vanno le percentuali della popolazione che può permettersi internet, nei paesi emergenti non si va oltre al pacchetto di 100Mb/mese mentre nei paesi più sviluppati, come Europa e Nord America, rispettivamente l’85% e il 94% della popolazione che accede ad internet può permettersi il pacchetto da 500Mb/mese.
Gli studi suggeriscono che un aumento della penetrazione della banda larga nei paesi in via di sviluppo comporti benefici sociali ed economici, tra cui:
- Opportunità economiche maggiori, riduzione della povertà e della fame;
- Un migliore accesso ai servizi sanitari e all’istruzione;
- Maggiore responsabilizzazione e più opportunità per le donne.
Nel suo complesso la relazione rende chiaro che ci sono stati buoni progressi nel corso dell’ultimo anno, con centinaia di milioni di persone in più on-line, ma allo stesso tempo un’importante percentuale della popolazione è ancora tagliata fuori e diventerà sempre più difficile connetterli poiché molti vivono in povertà, con una scarsa alfabetizzazione e non hanno familiarità con la tecnologia digitale.
Il passo successivo alla connessione è l’alfabetizzazione, anche nei paesi più sviluppati. Serve a tutti un’adeguata conoscenza del digitale per conoscere i rischi e riconoscere i pericoli, non da meno per sfruttarne a pieno le potenzialità.
Per chi fosse interessato ad approfondire il report: A report on Global Internet Access 2015